Amazon
Scrivo per chi fosse in attesa del MavicPro ordinato su Amazon o avesse intenzione di acquistarlo attraverso quel canale. Ho già postato alcune precedenti riflessioni su questo Forum, ricevendo qualche interessante risposta, per cui, a beneficio di tutti, racconto la mia vicenda.
Ho ordinato su Amazon il MavicPro il 2 novembre 2016 da venditore Amazon E.U.; data di consegna ignota (ma lo sapevo, in quel momento DJI viveva i noti problemi di overbooking).
A fine dicembre, quando DJI era uscita dal tunnel e le consegne erano tornate accettabili, scrivo ad Amazon chiedendo notizie del mio ordine, contando sul loro potere contrattuale di grande buyer internazionale. Dalla loro risposta capisco che in realtà questo potere non ce lhanno o più probabilmente non gliene importa nulla usarlo.
Il 6 gennaio 2017, finalmente, per il mio ordine compare sul sito una data prevista di consegna, o meglio un intervallo di date: tra il 3 e l11 febbraio 2017. Non mi fa piacere ma almeno cè una deadline, che però ha la controindicazione di non farmi optare per altri canali di acquisto, vedendo la luce alla fine del tunnel.
Dal 3 febbraio in poi seguo due volte al giorno laggiornamento del mio ordine. La data di consegna si sposta quasi subito all11 febbraio, ultimo giorno dellintervallo; un sabato, tra laltro. Sotto la data si legge un incoraggiante dicitura: puntuale. Allinterno del grafico che indica levoluzione temporale dellordine, si conferma la consegna prevista per l11 febbraio e immediatamente prima si legge in spedizione il 10 febbraio.
Il giorno 10 febbraio seguo praticamente ad ogni ora levoluzione. Nessun cambiamento fino verso le 23:45, quando al posto della dicitura in spedizione il 10 febbraio appare una scritta che suona tipo in fase di processamento (o qualcosa di molto simile che ora non ricordo).
Questa modifica riaccende in me le ormai scarsissime speranze di esito positivo delloperazione, nonostante il fatto che avessi ben realizzato il fatto che la mia carta di credito non fosse ancora stata addebitata, segno evidente che nulla avrebbe potuto partire. Vado a dormire sperando in un miracolo, come un bimbo la notte di Natale.
Poiché però non era a Babbo Natale che avevo scritto il mio ordine ma ad Amazon, vengo svegliato alle ore 4:04 del mattino da una loro mail, che recita:
Gentile Cliente, siamo spiacenti di comunicarti che la disponibilità dellarticolo è cambiata e stiamo ancora aspettando una nuova consegna da parte dei nostri fornitori ( ) data di consegna prevista: 28 febbraio 2017 04 marzo 2017 ( ).
Inutile dire che nella mattinata dello stesso giorno ho annullato lordine su Amazon (101 giorni di vana attesa ) ed ho provato a dare fiducia al DJI Store di Roma, facendo lordine a loro. Il mio rapporto con Amazon finisce qui.
Peccato non avere avuto nemmeno la magra soddisfazione di poter parlare con un funzionario qualunque di Amazon e chiedergli dove hanno imparato non certo la gestione commerciale ma semplicemente leducazione verso i loro clienti. Purtroppo però la realtà è che il rapporto commerciale oggi in troppe cose è da persona ad entità astratta, e questo vale per i gestori telefonici, i provider Internet, le piattaforme televisive a pagamento, la luce, il gas e praticamente tutto quanto non sia comprare il pane al negozio allangolo, finché durerà.
Lo so, vi faccio sorridere e forse anche scuotere la testa benevolmente mentre pensate che io sia un pirla, un ingenuo o perlomeno uno che vive di sogni. E purtroppo devo darvi ragione. Forza DJI Store di Roma
Scrivo per chi fosse in attesa del MavicPro ordinato su Amazon o avesse intenzione di acquistarlo attraverso quel canale. Ho già postato alcune precedenti riflessioni su questo Forum, ricevendo qualche interessante risposta, per cui, a beneficio di tutti, racconto la mia vicenda.
Ho ordinato su Amazon il MavicPro il 2 novembre 2016 da venditore Amazon E.U.; data di consegna ignota (ma lo sapevo, in quel momento DJI viveva i noti problemi di overbooking).
A fine dicembre, quando DJI era uscita dal tunnel e le consegne erano tornate accettabili, scrivo ad Amazon chiedendo notizie del mio ordine, contando sul loro potere contrattuale di grande buyer internazionale. Dalla loro risposta capisco che in realtà questo potere non ce lhanno o più probabilmente non gliene importa nulla usarlo.
Il 6 gennaio 2017, finalmente, per il mio ordine compare sul sito una data prevista di consegna, o meglio un intervallo di date: tra il 3 e l11 febbraio 2017. Non mi fa piacere ma almeno cè una deadline, che però ha la controindicazione di non farmi optare per altri canali di acquisto, vedendo la luce alla fine del tunnel.
Dal 3 febbraio in poi seguo due volte al giorno laggiornamento del mio ordine. La data di consegna si sposta quasi subito all11 febbraio, ultimo giorno dellintervallo; un sabato, tra laltro. Sotto la data si legge un incoraggiante dicitura: puntuale. Allinterno del grafico che indica levoluzione temporale dellordine, si conferma la consegna prevista per l11 febbraio e immediatamente prima si legge in spedizione il 10 febbraio.
Il giorno 10 febbraio seguo praticamente ad ogni ora levoluzione. Nessun cambiamento fino verso le 23:45, quando al posto della dicitura in spedizione il 10 febbraio appare una scritta che suona tipo in fase di processamento (o qualcosa di molto simile che ora non ricordo).
Questa modifica riaccende in me le ormai scarsissime speranze di esito positivo delloperazione, nonostante il fatto che avessi ben realizzato il fatto che la mia carta di credito non fosse ancora stata addebitata, segno evidente che nulla avrebbe potuto partire. Vado a dormire sperando in un miracolo, come un bimbo la notte di Natale.
Poiché però non era a Babbo Natale che avevo scritto il mio ordine ma ad Amazon, vengo svegliato alle ore 4:04 del mattino da una loro mail, che recita:
Gentile Cliente, siamo spiacenti di comunicarti che la disponibilità dellarticolo è cambiata e stiamo ancora aspettando una nuova consegna da parte dei nostri fornitori ( ) data di consegna prevista: 28 febbraio 2017 04 marzo 2017 ( ).
Inutile dire che nella mattinata dello stesso giorno ho annullato lordine su Amazon (101 giorni di vana attesa ) ed ho provato a dare fiducia al DJI Store di Roma, facendo lordine a loro. Il mio rapporto con Amazon finisce qui.
Peccato non avere avuto nemmeno la magra soddisfazione di poter parlare con un funzionario qualunque di Amazon e chiedergli dove hanno imparato non certo la gestione commerciale ma semplicemente leducazione verso i loro clienti. Purtroppo però la realtà è che il rapporto commerciale oggi in troppe cose è da persona ad entità astratta, e questo vale per i gestori telefonici, i provider Internet, le piattaforme televisive a pagamento, la luce, il gas e praticamente tutto quanto non sia comprare il pane al negozio allangolo, finché durerà.
Lo so, vi faccio sorridere e forse anche scuotere la testa benevolmente mentre pensate che io sia un pirla, un ingenuo o perlomeno uno che vive di sogni. E purtroppo devo darvi ragione. Forza DJI Store di Roma
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