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Multirotori/Aeromodelli ad uso Professionale - Thread Ufficiale

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  • Originariamente inviato da sub53 Visualizza il messaggio
    Ennesima dimostrazione che l' Unione Europea esiste solo sulla carta(moneta)....

    Ogni nazione si inventa una normativa diversa... armonizzare in ambito europeo un regolamento unico... o perlomeno simile sarebbe troppo facile vero... o forse ci sono troppi interessi in ballo
    Come diceva Quelo...........: la seconda che hai detto!

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    • Nel frattempo in Francia hanno legiferato ed autorizzato voli con un UAS che vola entro un raggio di 100Km. Un aereomodello di meno di 2Kg.
      DT-18 - UAV for long distances
      La cosa interessante e' che l'azienda che costruisce e' nata nel 2011 da 4 persone e ora ne impiega 11.
      Da noi invece quante opportunita' lavorative vengono perse per la mancanza di leggi al passo coi tempi o da leggi troppo restrittive ?
      Quadricottero News
      http://www.facebook.com/Quadricottero

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      • Leggi

        Straquoto..
        Da noi le Leggi, vengon fatte per chiudere le aziende..

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        • Originariamente inviato da gibon Visualizza il messaggio
          Straquoto..
          Da noi le Leggi, vengon fatte per chiudere le aziende..
          ... o per agevolare quelle "amiche"

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          • Concordo con il fatto che sicuramente a causa delle nuove normative che entreranno in vigore a breve molti di noi resteranno a terra e molte piccole aziende di costruttori di droni o altro chiuderanno.....pero' guardando l'altra faccia della medaglia mi viene da dire che comunque un po' di selezione ci vuole...... mi spiego meglio:

            In questi ultimi anni abbiamo assistito al fenomeno dei multirotori che hanno semplificato enormemente il lavoro di foto/video operatore a tal punto che chiunque abbia un minimo capacità tecniche e senso imprenditoriale si possa buttare in questo campo...... l'opportunità di esercitare o provarci è giusto che l'abbia chiunque pero' occorre che tali aspiranti professionisti siano quantomeno informati dei possibili rischi, sui modi di operare e obbligati a seguire certe regole che noi tutti conosciamo.... facendo un esempio pratico è come guidare l'auto: anche se ne sono capace pero' ci vuole la patente che mi istruisca sul codice della strada!

            Oltre agli operatori ho visto anche un boom di costruttori, assemblatori che offrono i loro prodotti, a maggior parte basati su elettronica mikrokopter, ad operatori enti ecc....anche in questo caso ritengo giusto che ci sia un'opportunità per tutti ma bisogna capire se questi prodotti proposti sono affidabili e sicuri.

            In sostanza la strada piu' giusta da seguire ,secondo me , dovrebbe essere quella di obbligare tutti gli aspiranti operatori ad intraprendere un corso (sembra che comunque questo avverrà) in cui saranno informati sulle leggi, i regolamenti, e infine sottoposti a prova pratica, il tutto validato da un esame finale.Tale corso comunque dovrà avere un prezzo non eccessivo.......per far si' che tutti abbiano l'opportunità di seguirlo.
            Penso inoltre che sia giusto sottoporre a certificazione tutti i mezzi proposti sul mercato per usi professionale, tale certificazione pero' dovrà tener conto dei pesi della taglia del campo di utilizzo e dovrà avere anche qui costi sostenibili anche da piccole aziende che vogliono proporsi sul mercato.

            Un saluto a tutti.
            No! provare no! Fare o non fare , non c'è provare!

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            • Sarebbe una soluzione molto ragionata, sensata ed auspicabile, speriamo che ci sia un minimo di lungimiranza da parte di chi dovra' legiferare.

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              • Speriamo, altrimenti ci sega le gambe, altro che opportunità di lavoro, quello che ho fatto fino ad ora verrebbe buttato nel cesso, come molti progetti in italia e che poi hanno preso piedo fuori porta.
                Per quanto riguarda la sicurezza basta pensare alle auto guidate senza patente che circolano per le strade e che continuano a fare danni(anche mortali), l'importante e che i produttori paghino il dazio allo stato e tutto va bene. Viva l'italia!
                Vivo di piccole cose, ma molto spinte..

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                • ENAC emana normativa sui droni, ovvero sui velivoli senza pilota

                  Udite udite guai in vista....leggete qua
                  1 ottobre 2012

                  Il termine drone è poco rappresentativo di quella categoria formalmente nota come Veicolo Aereo Senza Pilota (da UAV, Unmanned Aerial Vehicle) e che in generale comprende velivoli per applicazioni militari (dalle dimensioni decisamente rilevanti) agli aeromodelli giocattolo di piccole dimensioni.

                  Usando in sua vece il termine APR, per Aeromobile Pilotato Remotamente, l'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) ha rilasciato una normativa (propedeutica ad una futura regolamentazione) suscitando un grande interesse non tanto per l'estremo militare della scala (già gestito da ben altre normative e regolamentazioni, non per questo senza diatribe ancora in atto), nè per l'estremo ludico della stessa. L'interesse è per tutti quei velivoli che derivando in gran parte (e se non praticamente, almeno filosoficamente) dal mondo amatoriale del volo radiocomandato che, negli ultimi anni, ha visto compiersi una vera e propria rivoluzione tecnologica, hanno fatto intravedere nuove forme di impiego in vari settori del mondo civile ed industriale.

                  La disponibilità di un posizionamento GPS, non affetto da S/A ed ottenibile con ricevitori di piccole dimensioni (pochi centimetri quadrati), l'esistenza di microscopici accelerometri e sensori giroscopici in tecnologia MEMS, la facilità di sviluppo di software per microcontrollori estremamente avanzati, hanno aperto nuove possibilità che vanno dal velivolo convenzionale completamente autonomo (cioè in grado di volare lungo un percorso pre-stabilito senza intervento del radiocomando), alla piattaforma multi-elica per quelle applicazioni tipiche degli elicotteri, ma senza gli svantaggi di questa categoria. Dal realizzare un velivolo in grado di portare un po' di carico utile in maniera stabile e ripetitiva, all'idea di munirlo di telecamente, macchine fotografiche, sensori, od altro, il passo è stato breve (ma non indolore).

                  Il punto chiave, tornando alla normativa, è che questa si applica qualora questi velivoli vengono usati, invece che per divertimento o sport, per applicazioni commerciali. Pur essendo evidenti le caratteristiche che ne inquadrano molti nel mondo amatoriale, la nuova direttiva ENAC tratta tali velivoli come professionali di elevatissimo livello senza dare una ragione logica per le sue argomentazioni. In parole povere, se mi costruisco, o compro, un quadri-cottero in grado di sollevare un chilogrammo di carico utile volando per 15 minuti, gli monto Ardu-pilot (un sistema di controllo volo open-source ed open-hardware) ed una telecamera, e lo uso nell'area di un campo di aeromodelli, o in campagna, nessuno ha da ridire. Se invece lo stesso velivolo, parimenti equipaggiato, lo uso per offrire un servizio di monitoraggio, per esempio per gli incendi o per qualche forma di abusivismo, o altro, allora devo rispettare la normativa ENAC.

                  Per quanto ciò possa sembra una prevaricazione, in realtà la cosa ha anche senso: quando si vola, grandi o piccoli che siamo, si deve interagire con le normative per lo spazio aereo, con altri velivoli, con oggetti al suolo e con persone. Tutto deve essere svolto secondo le regole e se da una parte un pilota di radiomodelli è ben motivato per acquisire una buona pratica nel gestire il proprio velivolo, la presenza sul mercato di apparecchi miracolosamente facili da pilotare, potrebbe far venire velleità aeronautiche a persone di dubbia esperienza e, prima o poi, ci scappa l'incidente. D'altronde un aeromodello di 5 Kg, che precipita da una quota di 50, o più, metri, può fare decisamente male.
                  Il problema, allora, è che la normativa ENAC NI-008-2012 (del 2 Agosto 2012), sul "Rilascio di permesso di volo per Aeromobile a Pilotaggio Remoto per l'effettuazione di attività sperimentale" raccoglie tanti e tali requisiti per la compilazione della domanda relativa da lasciare interdetti anche i più esperti e colpisce, in tal senso, il settore dei cosiddetti mini- e micro-UAV (rispettivamente di peso inferiore a 20 Kg e a 5Kg). Si noti inoltre che si parla ancora di attività sperimentale: in pratica compilando la domanda per poter fare dei rilievi di piloni (ad esempio) si ricade nella sperimentazione e non in una vera e proprio operazione commerciale, almeno per ora.

                  Abbiamo chiesto una prima serie di delucidazioni all'ENAC (tramite l'indirizzo e-mail specificato nella normativa), ma non sorprendentemente non abbiamo ancora avuto risposta. Nella fattispecie, leggendo le sette pagine normativa, troviamo rappresentato nei requisiti, con sintetica esagerazione, tutto lo scibile aeronautico e la prima impressione è quella che verrà immediatamente a crearsi un "gap" commerciale tra chi la sa interpretare e chi si sentirà sommerso dai dettagli. In realtà, come è spiegato all'inizio del documento, la normativa: "… intende fornire, in attesa dell’emanazione di apposito Regolamento, indicazioni sugli elementi che potranno essere oggetto di valutazione da parte ENAC, nel processo di rilascio del permesso di volo per APR." dove per APR si intende, appunto, Aeromobile a Pilotaggio Remoto del peso inferiore a 150Kg (metà del peso di un ultraleggero monoposto) anche se, in alcuni casi, non si potrebbe parlare di "pilotaggio remoto" quanto "autonomo": una terminologia che aiuta alla confusione. Confusione aumentata dal fatto che se da una parte si capisce che non tutte le informazioni devono essere fornite, dall'altra si legge che comunque, prima o poi lo dovranno essere, anche se in diversi casi (secondo noi) l'unica risposta possibile è un Non Applicabile. Inoltre, un altro punto problematico, si devono fornire tutte queste informazioni, senza peraltro certezza dell'approvazione della domanda: non sono esposti infatti criteri di valutazione o criteri minimi per auto-valutare la propria sottomissione.

                  Per concludere, la nuova normativa, che dovrebbe poi mutare in regolamentazione, creerà tormenti e discussioni in un settore che potrebbe rivoluzionare molte attività connesse al territorio (geomatica), alla sicurezza, alla gestione delle emergenze, alla gestione di siti di interesse culturale ed artistico, e così via. Se la normativa non verrà subito adeguatamente commentata, l'intero settore del rilevamento da piccoli velivoli potrebbe soffrirne proprio nel suo stato nascente. Quando si tratta di sicurezza del volo, non si sbagli mai esagerando, questo è vero. Però è anche vero che la vera saggezza sta nel mezzo ed in questi tempi difficili le istituzioni dovrebbero farsi promotrici di assistere le "new-entry" invece che mettere subito paletti giuridici invalicabili per tutti, se non per i soliti furbi.

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                  • Normativa svizzera

                    Questa e la normativa svizzera in vigore ....siamo nei guai?


                    Regole d'esercizio per droni e aeromodelli
                    I droni e gli aeromodelli di peso superiore ai 30 kg necessitano di un'autorizzazione dell'UFAC. L'Ufficio fissa in ogni singolo caso le condizioni di ammissione e di utilizzazione.
                    Le prescrizioni per l'utilizzo di droni e aeromodelli di peso inferiore o uguale a 30 kg sono contenute nell'«ordinanza del DATEC sulle categorie speciali di aeromobili».

                    Le disposizioni più importanti sono riportate di seguito:

                    L'utilizzo di droni e aeromodelli è consentito senza autorizzazione a condizione che il "pilota" mantenga costantemente un contatto visivo con l'apparecchio.
                    L'impiego di tecnologie accessorie che ampliano il naturale campo visivo, come binocoli o video occhiali, necessita l'autorizzazione dell'UFAC.
                    All'interno del campo visivo del "pilota" l'utilizzo di video occhiali e simili è consentito a condizione che un secondo "operatore" sorvegli le operazioni di volo e in caso di necessità possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell'apparecchio. L'operatore e il pilota devono trovarsi nello stesso luogo.
                    Il volo automatizzato (esercizio autonomo) all'interno del campo visivo del "pilota" è concesso a condizione che quest'ultimo possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell'apparecchio.
                    Le videoriprese aeree sono autorizzate in osservanza delle prescrizioni vigenti a protezione delle opere militari. Tale tutela si estende inoltre al rispetto della sfera privata, nonché a quanto prescritto dalla legge sulla protezione dei dati.
                    Chi utilizza un drone o un aeromodello di peso superiore a 500 grammi deve avere una copertura assicurativa pari ad almeno un milione di franchi.
                    In prossimità di un aerodromo vigono restrizioni di volo per droni e aeromodelli. È proibito ad esempio l'utilizzo di tali apparecchi volanti a una distanza inferiore a 5 km dalle piste di un aerodromo.
                    Cantoni e Comuni possono emanare ulteriori restrizioni per l'utilizzo di aeromobili senza occupanti.

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                    • Originariamente inviato da Libellula70 Visualizza il messaggio
                      Udite udite guai in vista....leggete qua
                      1 ottobre 2012

                      Il termine drone è poco rappresentativo di quella categoria formalmente nota come Veicolo Aereo Senza Pilota (da UAV, Unmanned Aerial Vehicle) e che in generale comprende velivoli per applicazioni militari (dalle dimensioni decisamente rilevanti) agli aeromodelli giocattolo di piccole dimensioni.

                      Usando in sua vece il termine APR, per Aeromobile Pilotato Remotamente, l'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) ha rilasciato una normativa (propedeutica ad una futura regolamentazione) suscitando un grande interesse non tanto per l'estremo militare della scala (già gestito da ben altre normative e regolamentazioni, non per questo senza diatribe ancora in atto), nè per l'estremo ludico della stessa. L'interesse è per tutti quei velivoli che derivando in gran parte (e se non praticamente, almeno filosoficamente) dal mondo amatoriale del volo radiocomandato che, negli ultimi anni, ha visto compiersi una vera e propria rivoluzione tecnologica, hanno fatto intravedere nuove forme di impiego in vari settori del mondo civile ed industriale.

                      La disponibilità di un posizionamento GPS, non affetto da S/A ed ottenibile con ricevitori di piccole dimensioni (pochi centimetri quadrati), l'esistenza di microscopici accelerometri e sensori giroscopici in tecnologia MEMS, la facilità di sviluppo di software per microcontrollori estremamente avanzati, hanno aperto nuove possibilità che vanno dal velivolo convenzionale completamente autonomo (cioè in grado di volare lungo un percorso pre-stabilito senza intervento del radiocomando), alla piattaforma multi-elica per quelle applicazioni tipiche degli elicotteri, ma senza gli svantaggi di questa categoria. Dal realizzare un velivolo in grado di portare un po' di carico utile in maniera stabile e ripetitiva, all'idea di munirlo di telecamente, macchine fotografiche, sensori, od altro, il passo è stato breve (ma non indolore).

                      Il punto chiave, tornando alla normativa, è che questa si applica qualora questi velivoli vengono usati, invece che per divertimento o sport, per applicazioni commerciali. Pur essendo evidenti le caratteristiche che ne inquadrano molti nel mondo amatoriale, la nuova direttiva ENAC tratta tali velivoli come professionali di elevatissimo livello senza dare una ragione logica per le sue argomentazioni. In parole povere, se mi costruisco, o compro, un quadri-cottero in grado di sollevare un chilogrammo di carico utile volando per 15 minuti, gli monto Ardu-pilot (un sistema di controllo volo open-source ed open-hardware) ed una telecamera, e lo uso nell'area di un campo di aeromodelli, o in campagna, nessuno ha da ridire. Se invece lo stesso velivolo, parimenti equipaggiato, lo uso per offrire un servizio di monitoraggio, per esempio per gli incendi o per qualche forma di abusivismo, o altro, allora devo rispettare la normativa ENAC.

                      Per quanto ciò possa sembra una prevaricazione, in realtà la cosa ha anche senso: quando si vola, grandi o piccoli che siamo, si deve interagire con le normative per lo spazio aereo, con altri velivoli, con oggetti al suolo e con persone. Tutto deve essere svolto secondo le regole e se da una parte un pilota di radiomodelli è ben motivato per acquisire una buona pratica nel gestire il proprio velivolo, la presenza sul mercato di apparecchi miracolosamente facili da pilotare, potrebbe far venire velleità aeronautiche a persone di dubbia esperienza e, prima o poi, ci scappa l'incidente. D'altronde un aeromodello di 5 Kg, che precipita da una quota di 50, o più, metri, può fare decisamente male.
                      Il problema, allora, è che la normativa ENAC NI-008-2012 (del 2 Agosto 2012), sul "Rilascio di permesso di volo per Aeromobile a Pilotaggio Remoto per l'effettuazione di attività sperimentale" raccoglie tanti e tali requisiti per la compilazione della domanda relativa da lasciare interdetti anche i più esperti e colpisce, in tal senso, il settore dei cosiddetti mini- e micro-UAV (rispettivamente di peso inferiore a 20 Kg e a 5Kg). Si noti inoltre che si parla ancora di attività sperimentale: in pratica compilando la domanda per poter fare dei rilievi di piloni (ad esempio) si ricade nella sperimentazione e non in una vera e proprio operazione commerciale, almeno per ora.

                      Abbiamo chiesto una prima serie di delucidazioni all'ENAC (tramite l'indirizzo e-mail specificato nella normativa), ma non sorprendentemente non abbiamo ancora avuto risposta. Nella fattispecie, leggendo le sette pagine normativa, troviamo rappresentato nei requisiti, con sintetica esagerazione, tutto lo scibile aeronautico e la prima impressione è quella che verrà immediatamente a crearsi un "gap" commerciale tra chi la sa interpretare e chi si sentirà sommerso dai dettagli. In realtà, come è spiegato all'inizio del documento, la normativa: "… intende fornire, in attesa dell’emanazione di apposito Regolamento, indicazioni sugli elementi che potranno essere oggetto di valutazione da parte ENAC, nel processo di rilascio del permesso di volo per APR." dove per APR si intende, appunto, Aeromobile a Pilotaggio Remoto del peso inferiore a 150Kg (metà del peso di un ultraleggero monoposto) anche se, in alcuni casi, non si potrebbe parlare di "pilotaggio remoto" quanto "autonomo": una terminologia che aiuta alla confusione. Confusione aumentata dal fatto che se da una parte si capisce che non tutte le informazioni devono essere fornite, dall'altra si legge che comunque, prima o poi lo dovranno essere, anche se in diversi casi (secondo noi) l'unica risposta possibile è un Non Applicabile. Inoltre, un altro punto problematico, si devono fornire tutte queste informazioni, senza peraltro certezza dell'approvazione della domanda: non sono esposti infatti criteri di valutazione o criteri minimi per auto-valutare la propria sottomissione.

                      Per concludere, la nuova normativa, che dovrebbe poi mutare in regolamentazione, creerà tormenti e discussioni in un settore che potrebbe rivoluzionare molte attività connesse al territorio (geomatica), alla sicurezza, alla gestione delle emergenze, alla gestione di siti di interesse culturale ed artistico, e così via. Se la normativa non verrà subito adeguatamente commentata, l'intero settore del rilevamento da piccoli velivoli potrebbe soffrirne proprio nel suo stato nascente. Quando si tratta di sicurezza del volo, non si sbagli mai esagerando, questo è vero. Però è anche vero che la vera saggezza sta nel mezzo ed in questi tempi difficili le istituzioni dovrebbero farsi promotrici di assistere le "new-entry" invece che mettere subito paletti giuridici invalicabili per tutti, se non per i soliti furbi.

                      Ciao Libellula ,
                      non e' proprio una novità e da' maggio di quest'anno che sto' lavorando alla certificazione e da almeno un paio d'anni che si sa' che stava uscendo. Alla fine dell'anno dovrebbe uscire il regolamento definitivo.
                      Un saluto
                      Roberto
                      Redfox74
                      Virtual Robotix ( Arducopter DEVTEAM )
                      http://www.virtualrobotix.com
                      Canale di supporto FB
                      https://www.facebook.com/groups/1606596929592397/

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                      • Ciao Libellula
                        C'è una discussione aperta e sarebbe stato meglio postare la per non generare confusione.
                        Detto questo... Non si capisce se l'autore del post sei tu e comunque fa delle riflessioni sensate così come logico e degno di un paese avanzato è il regolamento svizzero.

                        Il dato di fatto è che l'Italia è un paese aereonauticamente arretrato ( basta vedere come è trattata l'aviazione generale, i numeri parlano chiaro) e normativamente ridondante senza che questo garantisca una maggiore sicurezza.

                        Sono d'accordo sulla necessità di una qualche forma di inquadramento logico e sensato perchè purtroppo l'impostazione della Nota Informativa dell'ENAC (nb non è ancora una Normativa, come hai scritto) è rivolta in tutt'altra direzione.

                        Ripeto l'invito a continuare la discussione nell'apposito 3d, se i moderatori sono d'accordo

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                        • interessante

                          Testo interessante, La fonte?

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                          • Originariamente inviato da Libellula70 Visualizza il messaggio
                            Questa e la normativa svizzera in vigore ....siamo nei guai?


                            Regole d'esercizio per droni e aeromodelli
                            I droni e gli aeromodelli di peso superiore ai 30 kg necessitano di un'autorizzazione dell'UFAC. L'Ufficio fissa in ogni singolo caso le condizioni di ammissione e di utilizzazione.
                            Le prescrizioni per l'utilizzo di droni e aeromodelli di peso inferiore o uguale a 30 kg sono contenute nell'«ordinanza del DATEC sulle categorie speciali di aeromobili».

                            Le disposizioni più importanti sono riportate di seguito:

                            L'utilizzo di droni e aeromodelli è consentito senza autorizzazione a condizione che il "pilota" mantenga costantemente un contatto visivo con l'apparecchio.
                            L'impiego di tecnologie accessorie che ampliano il naturale campo visivo, come binocoli o video occhiali, necessita l'autorizzazione dell'UFAC.
                            All'interno del campo visivo del "pilota" l'utilizzo di video occhiali e simili è consentito a condizione che un secondo "operatore" sorvegli le operazioni di volo e in caso di necessità possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell'apparecchio. L'operatore e il pilota devono trovarsi nello stesso luogo.
                            Il volo automatizzato (esercizio autonomo) all'interno del campo visivo del "pilota" è concesso a condizione che quest'ultimo possa intervenire in qualsiasi momento alla guida dell'apparecchio.
                            Le videoriprese aeree sono autorizzate in osservanza delle prescrizioni vigenti a protezione delle opere militari. Tale tutela si estende inoltre al rispetto della sfera privata, nonché a quanto prescritto dalla legge sulla protezione dei dati.
                            Chi utilizza un drone o un aeromodello di peso superiore a 500 grammi deve avere una copertura assicurativa pari ad almeno un milione di franchi.
                            In prossimità di un aerodromo vigono restrizioni di volo per droni e aeromodelli. È proibito ad esempio l'utilizzo di tali apparecchi volanti a una distanza inferiore a 5 km dalle piste di un aerodromo.
                            Cantoni e Comuni possono emanare ulteriori restrizioni per l'utilizzo di aeromobili senza occupanti.
                            Questo mi pare sensato!

                            Diamine ma è così difficile farlo anche da noi???????
                            Mikado Logo 600

                            >>YOUTUBE<<

                            Commenta


                            • Originariamente inviato da gibon Visualizza il messaggio
                              Testo interessante, La fonte?
                              la fonte è l'ENAC il sito

                              in serata posto il documento in pdf

                              Commenta


                              • normativa

                                Originariamente inviato da Libellula70 Visualizza il messaggio
                                la fonte è l'ENAC il sito

                                in serata posto il documento in pdf
                                Grazie, pubblicheresti anche il link? Ho provato a cercare sul sito ENAC, ma non lo trovo.

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                                Sto operando...
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